25 Settembre 2012

La condivisione applicata alla strategia aziendale

Se in fase di start up il lavoro collaborativo può essere strategico per lo sviluppo, il consolidamento dei primi risultati e la creazione di valore, nel contesto operativo attuale del mercato finanziario a livello italiano e non, il lavoro collaborativo diventa elemento inevitabile per la sopravvivenza, o meglio, per l’autodifesa; pertanto di contenuto ancor più critico per far fronte, con professionalità, alle imprevedibili dinamiche in corso. E’ dunque essenziale in termini di efficacia ed efficienza di processi, di livello di aggiornamento, di adeguamento delle strutture organizzative, di diminuzione dei costi.

Il lavoro collaborativo si traduce nel valorizzare il singolo nella creazione di momenti di scambio e condivisione, mettendo a punto processi e strumenti che agevolino il flusso di informazioni in tempo reale (comitati professionali, comunicazioni di servizio, e-mail, intranet aziendale, ..) oltre all’organizzazione di iniziative di formazione centrate su competenze relazionali e manageriali volte a valorizzare l’approccio collaborativo, a stimolarne l’adozione nell’operatività quotidiana e a porre le basi per renderlo parte integrante della cultura dell’azienda.

Rapporti molto diretti ed amicali in un ambiente in cui vi è la predilezione per un approccio face to face facilita la condivisione delle informazioni pur mantenendo l’adeguatezza dei ruoli e delle responsabilità, e predispone a un contesto lavorativo molto incline al dialogo a tutti i livelli piuttosto che a un rapporto gerarchico congelato tra i colleghi. Un approccio più informale crea una collaborazione serena e incentiva la condivisione “fisica”, alla scrivania, delle problematiche.

Il Direttore Risorse Umane deve avere e trasmettere una sentita forza propositiva e valenza sul processo di condivisione delle informazioni, della cultura e della missione della società, crando le condizioni affinchè questo si realizzi.