Contributo per la disoccupazione involontaria: una spesa obbligata, come usarla per la formazione?
L’avere dipendenti comporta delle spese fisse per le aziende, noi lo sappiamo bene, ma spesso i datori di lavoro non sono a conoscenza delle opportunità che tali spese possono offrire.
Consideriamo, ad esempio, i contributi che ogni azienda deve obbligatoriamente versare all’INPS per ciascun dipendente. In questi contributi è inclusa l’assicurazione contro un’eventuale disoccupazione, costituita dall’1,61% dello stipendio lordo di ogni dipendente (con poche eccezioni).
Dato che sono cifre che dobbiamo spendere, perché non ottimizzarle a vantaggio dell’azienda? Ecco allora che ci viene in aiuto la legge 388 del 2000 (art.118), che consente alle imprese di destinare lo 0,30% del contributo obbligatorio per la disoccupazione involontaria alla formazione dei propri dipendenti.
Come funziona? Le aziende possono aderire ad uno (o due, se tra i dipendenti vi sono anche dei dirigenti) dei diciotto Fondi Paritetici Interprofessionali. Da quel momento l’azienda trasferisce lo 0.30% del contributo obbligatorio per la disoccupazione involontaria dall’INPS al Fondo, e può iniziare a richiedere finanziamenti per la formazione dei propri dipendenti.Qual’è il vantaggio concreto? Io, azienda, posso autofinanziare la formazione professionale dei miei dipendenti senza spendere nulla, anzi mettendo a frutto cifre che avrei dovuto comunque versare all’INPS. Inoltre le medie, piccole e micro imprese, il cui 0,30% costituisce cifre modeste, hanno l’opportunità di accedere a finanziamenti sostanziosi, che non dipendono direttamente dalla quantità di contributi versati.Sembra difficile? E’ sufficiente contattare la dott.ssa Silvia Ghiretti (silvia.ghiretti@gruppolen.it) o il dott. Marco Dalcielo (marco.dalcielo@gruppolen.it), vi consiglieranno la scelta del Fondo più adatto alle vostre esigenze, e vi assisteranno nella richiesta di adesione.
Come funziona? Le aziende possono aderire ad uno (o due, se tra i dipendenti vi sono anche dei dirigenti) dei diciotto Fondi Paritetici Interprofessionali. Da quel momento l’azienda trasferisce lo 0.30% del contributo obbligatorio per la disoccupazione involontaria dall’INPS al Fondo, e può iniziare a richiedere finanziamenti per la formazione dei propri dipendenti.
Qual’è il vantaggio concreto? Io, azienda, posso autofinanziare la formazione professionale dei miei dipendenti senza spendere nulla, anzi mettendo a frutto cifre che avrei dovuto comunque versare all’INPS. Inoltre le medie, piccole e micro imprese, il cui 0,30% costituisce cifre modeste, hanno l’opportunità di accedere a finanziamenti sostanziosi, che non dipendono direttamente dalla quantità di contributi versati.
Sembra difficile? E’ sufficiente contattare la dott.ssa Silvia Ghiretti (silvia.ghiretti@gruppolen.it) o il dott. Marco Dalcielo (marco.dalcielo@gruppolen.it), vi consiglieranno la scelta del Fondo più adatto alle vostre esigenze, e vi assisteranno nella richiesta di adesione.
L’avere dipendenti comporta delle spese fisse per le aziende, noi lo sappiamo bene, ma spesso i datori di lavoro non sono a conoscenza delle opportunità che tali spese possono offrire.
Consideriamo, ad esempio, i contributi che ogni azienda deve obbligatoriamente versare all’INPS per ciascun dipendente. In questi contributi è inclusa l’assicurazione contro un’eventuale disoccupazione, costituita dall’1,61% dello stipendio lordo di ogni dipendente (con poche eccezioni).
Dato che sono cifre che dobbiamo spendere, perché non ottimizzarle a vantaggio dell’azienda? Ecco allora che ci viene in aiuto la legge 388 del 2000 (art.118), che consente alle imprese di destinare lo 0,30% del contributo obbligatorio per la disoccupazione involontaria alla formazione dei propri dipendenti.
Come funziona? Le aziende possono aderire ad uno (o due, se tra i dipendenti vi sono anche dei dirigenti) dei diciotto Fondi Paritetici Interprofessionali. Da quel momento l’azienda trasferisce lo 0.30% del contributo obbligatorio per la disoccupazione involontaria dall’INPS al Fondo, e può iniziare a richiedere finanziamenti per la formazione dei propri dipendenti.
Qual’è il vantaggio concreto? Io, azienda, posso autofinanziare la formazione professionale dei miei dipendenti senza spendere nulla, anzi mettendo a frutto cifre che avrei dovuto comunque versare all’INPS. Inoltre le medie, piccole e micro imprese, il cui 0,30% costituisce cifre modeste, hanno l’opportunità di accedere a finanziamenti sostanziosi, che non dipendono direttamente dalla quantità di contributi versati.
Sembra difficile? E’ sufficiente contattare la dott.ssa Silvia Ghiretti (silvia.ghiretti@gruppolen.it) o il dott. Marco Dalcielo (marco.dalcielo@gruppolen.it), vi consiglieranno la scelta del Fondo più adatto alle vostre esigenze, e vi assisteranno nella richiesta di adesione.