Instagram per il business: come e per chi?
Intervista a Davide Morante.
Intervista a Davide Morante
A più di dieci anni dalla sua nascita nel 2010, Instagram è oggi il secondo social media al mondo per numero di utenti iscritti.
La svolta in particolare è avvenuta ad aprile 2012 quando Facebook ha acquisito il servizio e qualche anno dopo, a ottobre 2015, erano state caricate su questo social oltre 40 miliardi di foto.
Nel tempo Instagram è diventato anche un’ottima vetrina commerciale, non solo foto e hashtag, e, per conoscere meglio le potenzialità di questo strumento, abbiamo intervistato Davide Morante, il Social Media Manager col cappello, nonché fondatore e local manager di Igers Parma.
- Instagram è presente sul mercato da oltre 10 anni: come si è evoluto nel corso del tempo?
Beh, è cambiato tantissimo: nella prima versione si potevano condividere solo foto scattate con l’applicazione e in formato quadrato.
Oggi nel feed oltre alle foto (che col tempo sono diventate anche rettangolari), abbiamo anche i video da 60 secondi e i “caroselli”, ossia fino a 10 contenuti caricati tutti assieme; poi abbiamo le Storie, ossia i contenuti da 15 secondi copiati da Snapchat (a proposito qualcuno lo usa ancora?) e con tantissimi sticker interattivi; poi ci sono le IGTV, ossia i video (sempre verticali ahimè) da 1 ora; e ancora, le dirette (ne sono state fatte tantissime durante il lockdown) che possono durare fino a 4 ore; abbiamo i i Reels, ossia video fino a 30 secondi che possono essere montati come un piccolo film (copiati in questo caso da Tik tok); e in ultimo abbiamo le Guide, ossia le raccolto di foto e video del feed…
Credo che non vi sia stato anno in cui Instagram non abbia introdotto una novità significativa. Non mi meraviglierebbe troppo se in futuro (prossimo o remoto) introducesse qualche elemento di “gaming” … staremo a vedere.
Per quel che mi riguarda aspetto, pressappoco dal 2014, la possibilità di inserire un link cliccabile nelle foto del feed… adesso è possibile farlo solo nelle storie degli account business o creator da oltre 10.000 follower, ma non mi basta. Sarebbe comodissimo avere questo link cliccabile anche nel feed.
- Se dovessi descrivere 3 peculiarità di Instagram che lo rendono diverso da tutti gli altri social, quali ci diresti?
- Multifunzionalità: non credo ci sia un’altra piattaforma che offra così tante funzioni così diverse fra loro. Così tante e così diverse che vedo account “specializzati” solo in alcune ed avere comunque molto successo.
- Immediatezza: IGTV a parte, i contenuti di Instagram sono pensati per essere consumati in pochissimi secondi… è nato come il “Twitter delle foto” è un po’ questo gli è rimasto.
- Viralità: ha un sistema di hashtag che funziona ancora abbastanza bene (non come un tempo però) e ha quindi una viralità maggiore di altri social. Forse solo Tik Tok lo batte in questo, ma in quel caso la viralità sembra essere meno “controllabile”.
- Chi è il popolo di Instagram oggi?
Instagram conta 1 miliardo di utenti attivi nel mondo e 20 milioni di utenti attivi in Italia: numeri troppo grandi per definire UN “popolo di Instagram”.
- Instagram per il business: quali sono i prodotti, i servizi e i settori che riscuotono maggiori risultati?
In primis bisogna intendere di quali risultati parliamo: se intendiamo i “numeri di Instagram” (like, commenti, condivisioni, follower), oggi è sicuramente più difficile rispetto a un tempo per tutti i settori, così come per gli influencer e le community: c’è molta più “concorrenza” quindi crescere e farsi notare non ‘è più così facile come un tempo.
D’altro canto, Instagram è diventato più familiare e le persone lo usano molto di più per seguire aziende, cercare prodotti, trovare informazioni, prendere decisioni… quindi per le aziende Instagram è diventata un’opportunità da non lasciare ai competitor ;).
Abbiamo detto che ormai su Instagram c’è circa un terzo degli Italiani (20 milioni): credo che sia una fetta di popolazione potenzialmente interessata agli argomenti più diversi. Credo che chiunque operi nel mondo B2C possa trovare la nicchia di persone interessate a ciò che propone.
Ritengo che comunque Instagram sia una vetrina importante anche per chi operi nel B2B, ma deve rendersi conto che in genere in questo caso le interazioni che contano avvengono al di fuori della piattaforma: se dovessi decidere una fornitura di sedie per l’ufficio, il preventivo lo chiedereste attraverso un commento Instagram o una mail privata?
- Per poter usare Instagram in modo professionale è necessario essere esperti in fotografia o non è indispensabile?
Se Instagram fosse “FOTOGRAFIA” non avrebbe ottenuto il successo che ha ottenuto. Un social network per “FOTOGRAFI” è 500px.com, ma in quanti lo conoscono e lo frequentano?
Quindi, no, non è necessario essere “esperti in fotografia” per usare bene Instagram per il business, è sufficiente seguire le indicazioni base per una bella foto: prodotto non sfocato, ben illuminato, immagine nitida, dritta…
Certo, se si riuscisse ad organizzare uno shooting mensile per avere foto da usare durante il periodo successivo, tanto meglio; ma vedo tantissimi account che riescono a fare delle bellissime foto anche con smartphone di media fascia e che attraverso Instagram vendono tantissimo.
La foto da sola, comunque, non è sufficiente.
Quando faccio lezione amo fare una metafora sportiva: la foto è l’alzatore, ma chi fa poi la “schiacciata” è la didascalia, o caption.
È la didascalia a raccontare come usare un oggetto o quale problema viene risolto dal servizio offerto; è la didascalia a scatenare l’empatia dell’utente ed è sempre la didascalia a far compiere alle persone l’azione desiderata: la visita al profilo, l’iscrizione alla newsletter, la telefonata…
- Le varie funzioni di Instagram aumentano sempre più, sono tutte utili per promuovere le attività?
Sì. Direttamente o indirettamente sono tutte utili alla promozione di un business. Ma non devono essere usate per forza tutte: vedo aziende e professionisti che si concentrano su due o tre di esse con risultati soddisfacenti.
- Instagram saprà reggere il confronto con altri social come, ad esempio, Tik Tok?
Credo proprio di sì. Già nei primi due anni di vita Instagram non ha mai avuto paura di cambiare e migliorarsi (era solo foto, poi ha introdotto i video), quest’attitudine è stata poi accentuata da quando nel 2012 è stata acquisita da Facebook. Come dicevo prima, non c’è stato anno in cui Instagram non abbia introdotto qualche novità significativa (visibile o invisibile che sia) e soprattutto non ha paura di copiare: i video da Vine, le storie da Snapchat e in ultimo i Reel da Tik Tok.
Non credo assolutamente che Tik Tok farà la fine di Vine o Snapchat, ma Instagram saprà reggere benissimo il confronto.
- Hai qualche “chicca”, magari poco conosciuta, da condividerci rispetto all’uso efficace di Instagram?
Non bisogna utilizzare gli hashtag più diffusi.
Quando spiego questo a lezione le persone rimangono sempre stupite, ma poi mi danno ragione.
Facciamo un esercizio:
- apri instagram e cerca l’hashtag #pizza.
- scegli una foto caso tra le prime 6.
- Fai passare uno o due minuti, aggiorna il feed dell’hashtag #pizza e cerca la foto che hai scelto.
Quanto sei andato “giù” per trovarla?
Quanto dovresti andare “giù” tra un’ora?
Il mio consiglio è di usare hashtag con al massimo uno o due milioni di foto, non di più.
- Come è nata la tua passione per i social media e in particolare per Instagram?
Ai tempi dell’università il marketing mi aveva incuriosito, ma non completamente affascinato, lo ammetto, ma ho sempre avuto una passione per newsgroup, forum e community varie… quindi quando sono nati i social li ho utilizzati subito e ne sono stato un grande fruitore. E mi ha subito colpito come anche le aziende abbiano iniziato a usarli… quindi ho tolto la polvere dal libro di marketing, ne ho comprati di nuovi, ho spulciato blog e siti sull’argomento… fino a imbattermi nella SQcuola di Blog 😉
Con Instagram invece l’amore è stato tardivo… mi sono iscritto solo nel 2012. Il tempo per “capirlo” e l’anno dopo ho fondato Igersparma, la prima community Instagram della nostra provincia e che fa parte della rete internazionale @Igers. Avevamo un bellissimo progetto per Parma2020… ma purtroppo non è stato possibile realizzarlo, per ovvi motivi.
- Lavorando h 24 con i social si corre un po’ il rischio di diventarne schiavi. Tu come ti senti a riguardo?
Ammetto di essere sui social 24 ore su 24, ma non di lavorare 24 ore su 24… ciò capita solo in situazioni di emergenza ben definite e delineate con i clienti.
I social rappresentano anche il mio hobby come, ad esempio, la community @igersparma, e li uso per comunicare con la mia compagna e gli amici… ma quando ho per le mani un buon libro o il final season della serie del momento
Grazie Davide per il tempo che ci ha dedicato.
Grazie a voi, è stato un piacere!
Per chi volesse approfondire l’argomento non solo in teoria, ma anche e soprattutto nella pratica è possibile scrivere un’email a formazione@gruppolen.it per ricevere aggiornamenti su eventuali corsi in partenza su Instagram.