Complessità e intelligenza manageriale
Ogni realtà organizzativa è complessa. Ciò richiede che si sviluppi un’intelligenza manageriale adatta alla sua guida. Le abilità necessarie sono abilità cognitiva, emozionale e sociale che consentono di vedere, progettarne e costruirne il futuro. L’intelligenza manageriale apre le porte alla legittimazione sociale dell’impresa.
Ma qual è la forma mentis che dovrebbe possedere il management per svolgere al meglio il proprio ruolo in un futuro a complessità crescente?
Come può essere conseguita una condizione manageriale di gestione dell’azienda, considerandone la sua intrinseca complessità?
Per fare ciò il management deve possedere alcune condizioni necessarie:
- saper cogliere la natura di quello che sta accadendo e che accadrà,
- saper interpretare,
- saper scegliere un percorso tra i tanti possibili,
- saper muovere in forma condivisa verso la direzione tracciata con l’energia e la forza che riesce a movimentare attraverso le risorse di conoscenza, fiducia e intelligenza di cui dispone, o che può incontrare sulla sua strada,
- saper convivere con gli imprevisti e gli inevitabili errori di valutazione e scelta che costelleranno il cammino dell’impresa,
- saper cogliere la natura e la portata delle direzioni emergenti dal divenire.
Come si può notare tutte queste condizioni hanno a che fare con la nozione di complessità che non è da confondere con “complicazione” poiché la prima riporta a qualcosa di intrecciato, composto da una molteplicità di parti collegate tra loro e dipendenti l’una dall’altra, mentre la seconda rimanda per etimologia a qualcosa di piegato, di avvolto su se stesso.
Le organizzazioni vivono nella complessità perché il sistema aziendale è intriso di:
- emozioni che descrivono il grado di malessere-benessere presente,
- i giochi di potere organizzativi,
- la presenza di opportunismo dedicato esclusivamente alla mera affermazione di sé,
- lo squilibrio fiducia-sfiducia tra le persone,
- l’ambiguità dei processi decisionali,
- le carenze di ascolto,
- la diffusione di stupidità nei comportamenti,
- l’inevitabilità delle illusioni e delle trappole cognitive che investono il processo decisionale.
Le aziende vivono nella complessità perché in essa realizzano le proprie transazioni commerciali e/o relazionali come per esempio la decisione di avviare un’attività, o di disinvestire e chiuderla, con tutto quello che ne consegue nelle relazioni sociali.
E infine, vivono di complessità quando, in modo coraggioso, scelgono di mettersi in gioco per costruire le condizioni di benessere nell’organizzazione stessa.
Per approfondire
BACCARANI C., “Un rivisitazione del processo di definizione e implementazione della strategia”, La riconfigurazione dei processi decisionali nel quadro evolutivo della competizione, Giappichelli, Torino, 2004.
BARILE S., Management sistemico vitale, Giappichelli, Torino, 2009.
GOLINELLI G.M., “L’approccio sistemico vitale: nuovi orizzonti di ricerca per il governo dell’impresa”, Sinergie, n. 79, 2009.
WEICK K.E., “Il jazz e l’improvvisazione organizzativa”, Sviluppo & Organizzazione, n. 175, 1999.