11 Maggio 2010

Fondi Interprofessionali: cosa sapere per ottenere i finanziamenti

Troppo spesso le aziende non sono a conoscenza delle opportunità di formazione gratuita di cui potrebbero usufruire. Una di queste opportunità sono i fondi paritetici interprofessionali; ecco alcune cose da sapere per ottenere il contributo.

Il primo passo è l’adesione a uno dei 18 fondi paritetici interprofessionali esistenti, il che non comporta alcun onere aggiuntivo per l’impresa perché il pagamento dello 0,30 è comunque obbligatorio; destinandolo ad un Fondo l’azienda avrà la garanzia che lo 0,30% versato le ritornerà in azioni formative volte a qualificare i suoi lavoratori, in sintonia con le strategie aziendali. Sono le strutture del fondo stesso a comunicare periodicamente alle imprese, singole o associate, gli inviti a presentare i loro piani formativi. Le comunicazioni dei fondi sono pubblicizzate presso enti di formazione od imprese aderenti, con l’utilizzo di vari strumenti (ad es. informative sul bollettino periodico, comunicazioni dirette alle imprese, campagne pubblicitarie sulla stampa locale o nazionale, siti internet).

A quale fondo aderire? Per prima cosa bisogna sapere che l’azienda può aderire ad un solo fondo, e può sceglierlo liberamente. Alcuni fattori solitamente influiscono sulla scelta, quali l’appartenenza ad un settore produttivo, ad un’organizzazione di rappresentanza, limitazioni espresse negli statuti stessi dei fondi (che possono limitare l’adesione a particolari categorie di impresa). Un’azienda può iscriversi a due fondi contemporaneamente solo nel caso in cui tra i suoi dipendenti figurino dei dirigenti, per i quali esistono tre fondi specifici (Fondirigenti, Fondir, Fondo Dirigenti PMI): in questo caso le adesioni ad un fondo per dirigenti e ad un altro per lavoratori possono essere parallele.

Come aderire? Nel caso in cui l´impresa decida di aderire ad un fondo interprofessionale, il datore di lavoro (o chi per lui cura le buste paga) dovrà utilizzare il modello di denuncia contributiva DM10/2. Dedicheremo un post specifico ed approfondito alle modalità di adesione e revoca, ed ai trasferimenti da un fondo all’altro.

Nel caso in cui l´impresa decida di aderire ad un Fondo Interprofessionale il datore di lavoro dovrà utilizzare il modello di denuncia contributiva DM10/2 (da utilizzare anche per le eventuali revoche dell’adesione).
L’adesione è revocabile: ha validità annuale e si intende tacitamente prorogata, salvo disdetta. La norma fissa al 31 ottobre (come da nuova Circolare Inps 67/2005) di ogni anno il termine per esprimere le adesioni o le disdette ai Fondi, i cui effetti finanziari e contributivi si produrranno dal 1° gennaio dell’anno successivo. Ogni impresa può aderire solamente ad un Fondo, anche di settore diverso da quello di appartenenza.

Cosa differenzia un piano formativo da un progetto di formazione? I fondi non possono finanziare progetti di formazione, bensì esclusivamente piani formativi (individuali, aziendali, pluriaziendali, settoriali, territoriali). Il piano formativo si differenzia da un normale progetto di formazione in quanto deve essere obbligatoriamente condiviso dalle parti sociali. A titolo esemplificativo, un piano formativo aziendale dovrà essere formalmente approvato sia dall’impresa, sia dalla rappresentanza sindacale aziendale (o in mancanza di questa, dalle organizzazioni sindacali territoriali).

Cos’è il piano formativo individuale? Riguarda la formazione di un singolo lavoratore, ed anche in questo caso il piano deve avere la condivisione delle parti sociali e dell’impresa di appartenenza del lavoratore. Ciò non significa che il singolo lavoratore debba attendere una proposta dell’impresa, può oppure monitorare il sito del fondo cui l’azienda ha aderito, sollecitare il proprio datore di lavoro e le rappresentanze sindacali e cogliere le eventuali opportunità.

Per qualsiasi ulteriore informazione la dott.ssa Silvia Ghiretti (silvia.ghiretti@gruppolen.it) ed il dott. Marco Dalcielo (marco.dalcielo@gruppolen.it) sono a vostra disposizione.