1 Marzo 2010

Forma.Temp: formazione professionale per i lavoratori in somministrazione

Con la Legge Treu (196/1997), venne introdotta nel nostro ordinamento la “fornitura di lavoro temporaneo”, oggi definita, in seguito alla Legge Biagi (30/2003) con la terminologia “somministrazione di lavoro a tempo determinato”. Il fondo Forma.Temp nasce a seguito di questa innovazione, con lo scopo di rendere disponibili le risorse necessarie per qualificare i lavoratori in somministrazione. Il fondo si finanzia grazie al contributo del 4% delle retribuzioni lorde che vengono corrisposte ai lavoratori, e consente loro di scegliere tra quattro tipologie di corsi: formazione base, per ottenere competenze di tipo trasversale, propedeutiche ad una successiva formazione più specialistica; formazione professionale, che mira a dare conoscenze trasversali ma soprattutto competenze specifiche: viene infatti attivata in base alle opportunità lavorative, e quindi alle esigenze delle aziende, ed impone l’assunzione come lavoratori temporanei di almeno il 35% degli allievi che hanno partecipato al corso. In caso contrario viene ridotto il finanziamento. La formazione On the Job ha lo scopo di seguire i lavoratori nel primo periodo di inserimento in azienda; è quindi una formazione estremamente specifica, legata al contesto della singola impresa e fatta da un tutor interno all’azienda e da un mentor esterno. Infine la formazione continua, che consiste in un percorso individuale, per qualificare o riqualificare il lavoratore, il quale riceve il finanziamento attraverso la modalità del voucher.
La relazione fatta dal Direttore Generale di Forma.Temp a fine 2009, ci dà un quadro della situazione italiana, indicando che le opportunità nel settore esistono: dal 2001 al 2008 sono stati finanziati 240.908 corsi, considerando tutte e quattro le tipologie. Il contributo del 4% è il più alto d’Europa e l’Italia delle Agenzie Per il Lavoro investe nella formazione: le risorse usate per la formazione dalle A.P.L. del nostro paese superano il 30% del totale europeo: solo la Francia fa meglio, e di molto, col 63%.