11 Giugno 2014

Formazione di valore per i talenti delle persone

Si assiste oggi a un’evoluzione del concetto di talento: da un modello demagogico a un modello esortativo. Occorre stimolare le persone e insistere principalmente su quel nucleo di individui in possesso di un’ampia gamma di talenti che, in un’ideale curva  gaussiana, si pongano nel giusto mezzo tra i non talenti e i talentuosi e i quali, in fin dei conti, reggono le fila dell’organizzazione.

A tale scopo dobbiamo ridare valore alla formazione e proporre una formazione di valore. Una formazione fatta non alle persone di talento, ma ai talenti delle persone. Una formazione utile al ruolo, realistica e proattiva, che tenda non solo al saper fare e al saper essere, ma anche al saper divenire, al saper far fare e al saper apprendere.

Una formazione che sia focalizzata non solo sul presente ma anche sul futuro e che sappia adattarsi a un contesto in rapida trasformazione come quello in cui viviamo. Una formazione che non solo gestisca il cambiamento, ma che faccia cogliere il senso di questo cambiamento. Una formazione, infine, che alimenti se stessa rendendo le persone consapevoli delle modalità con cui apprendere, in una sorta di autoformazione potenzialmente infinita.

Lavorare sulla persona significa far vivere il ruolo che quella persona ha all’interno dell’organizzazione. Ha senso se consideriamo tutte e tre le direzioni: verso l’esterno, verso gli altri e verso se stessi.