LE RELAZIONI D'AIUTO NELLE PROFESSIONI DEL SOCIALE [R232]
UN BUON MOTIVO PER
Sapersi relazionare è diventata un’abilità fondamentale in ogni contesto lavorativo. In effetti non esiste luogo di lavoro in cui non sia richiesta una certa disponibilità alla comunicazione e al rapportarsi con i clienti interni ed esterni. Esiste un ambito, quello sociale, in cui la relazione è lo strumento determinante per la buona riuscita di un intervento, che ne stabilisce non solo l’efficacia ma anche l’efficienza. L’ambito a cui mi riferisco è quello sociale.
Quindi saper gestire in modo professionale le relazioni significa da una parte aver sviluppato un atteggiamento accogliente e comprensivo che sia in grado di accogliere coloro che, trovandosi in un momento di difficoltà, o avendo disagi importanti sentono il bisogno di essere accolti ed ascoltati da qualcuno competente e disposto a prendersi cura di loro. Al contempo significa anche padroneggiare con competenza abilità volte a facilitare lo sviluppo ed il sostegno dell’utente preso in carico.
I contenuti proposti in questo percorso si rifanno al quadro di riferimento teorico-applicativo che è basato sui pricipi fondamentali dell’indirizzo fenomenologico-esistenziale della psicologia umanistica centrata sulla persona (C. Rogers), e della prassi semi-direttiva ed espressiva della “Gestalt” (F.S. Perls).
L’addestramento mediante esercitazioni pratiche è fondamentale. Il corso infatti prevede l’acquisizione di competenze in problem-solving e tecniche di sostegno per svilluppare a livelli ottimali le potenzialità cognitive ed emozionali personali ed interpersonali.
A CHI È RIVOLTO
Per la sua specificità, il percorso è rivolto alle figure professionali che si occupano dell’area sociale: operatori socio sanitari, infermieri, animatori sociali, responsabili di reparto, coordinatori di strutture, mediatori familiari, psicologi, educatori.
COMPETENZE ACQUISITE
• Capacità di utilizzare un ascolto attivo
• Capacità di definire con chiarezza i termini della relazione d’aiuto
• Gestione dell’accoglienza
• Modelli per leggere le diverse personalità e di farvi fronte
• Sviluppo dell’empatia
• Gestione dei meccanismi di resistenza alla relazione
• Capacità di gestire disagi e conflittualità
• Utilizzo di alcune tecniche creative tipiche della Gestalt (drammatizzazione, sogno, metafora) per comprendere meglio l’utente
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