18 Agosto 2013

Semplicità, Semplificazione e Semplicismo

Leggere la realtà è assai complesso. E la complessità prevede chiavi di lettura strutturate per evitare il rischio di contrarre il virus che sta colpendo tutti noi: il semplicismo.
Premesso che non sono quello che si dice essere “un fulmine di guerra” e aggiunto anche che mi sento un poco disorientato da tutto quello che accade, su una sola cosa non ho il minimo dubbio. Le differenze che intercorrono tra il talento, il metodo, la disciplina e la speranza; esse sono evidenti, fondamentali e decisamente complementari.
Se leggere la realtà è tremendamente complesso, la complessità ha bisogno di chiavi sofisticate di difficile produzione e, anche quando siamo disorientati, ci sono grandi differenze tra i doni innati, i gusti, l’impegno e i risultati, sotto che lente di ingrandimento la dobbiamo mettere? Ci servono argomenti semplici al fine di poter prendere decisioni chiare e condurre la nostra vita in una determinata direzione. Ma se tutto è così complicato? Come si fa? Buon Dio, come?
Semplice, Semplificato e Semplicistico. Sembrano simili e alla fine partono dallo stesso principio ma ahimè sono davvero molto diversi tra loro. Secondo me il “casino” sta proprio qui; confondere o ritenere che questi termini siano la stessa cosa o tendano ad esserlo.
La semplicità è il massimo della vita. La semplificazione è una azione tra le più azzardate che l’essere umano riesce a fare rischiando di manipolare e cambiare il senso delle cose. Il semplicismo è una vera e propria piaga che porta a demagogia, frustrazione tardiva e violenza.
Se noi pensiamo il nostro Network, lo pensiamo come una somma di migliaia di scelte che nel suo insieme sono di una complessità inaffrontabile. Se noi proviamo a semplificare, immaginando di affidarci al miglior tecnologo esperto di processi con le migliori doti narrative e comunicative, riusciremo a capire ma ci perderemo una serie non indifferente di passaggi complessi e quindi verremo privati di una parte del lavoro e soprattutto del pensiero di quelle migliaia di dettagli che servono per fare il nostro Network. E in questo caso saremo tutti condizionati dal nostro narratore che sceglierà il come e il dove semplificare. Se lui è bravo e noi siamo attenti comunque manterremo, al termine del racconto, il senso di una esperienza.
L’approccio semplicistico che sempre più impera in ogni dove è davvero la vera pestilenza. Un Network non sarà mai banale da pensare e da costruire. Innovazione, Ricerca, Qualità sono tutti sostantivi che indicano “roba complessa”. Per non parlare delle tante teste, dei tanti desideri, delle tante paure e dei tanti inconvenienti che tutti insieme alimentano una forza centrifuga che sempre di più mette a dura prova la coesione. E un approccio semplicistico non è altro che un approccio approssimativo e grossolano che non serve a nulla di buono ed è portatore di grandi sventure.
La complessità serve ad un Network proprio come a tutte le cose che tendono alla perfezione. E’ il talento, il metodo, la disciplina e la speranza (o altrimenti detta fiducia nel futuro) che smontano la complessità in migliaia di azioni, scelte, componenti semplici. La semplicità è alla base di ogni successo e la complessità, anche quella più sfrenata, possono essere composte dai innumerevoli pezzetti semplici. La semplicità è la forza centripeta che tiene unita le differenze.
Il nostro Network è una cosa che tende alla perfezione e vuole farlo affrontando la complessità con il numero minimo di mosse che permettano la semplicità necessaria ai grandi successi, limitando la semplificazione e rinunciando sempre e comunque al semplicismo che lasciamo volentieri fuori dalle porte e dalle finestre a disposizione dei nostri meravigliosi e mirabolanti competitor! Buon Ferragosto, semplice e perfetto a tutte le donne e a tutti gli uomini del mio Network!

Massimo Zilioli 
[CEO LEN Learning Education Network]