Sono stressata!
Lo stress esiste, è fisiologico, anzi necessario: possiamo solamente controllarlo o meglio, possiamo solamente gestire l’ansia che ne deriva.
Chiariamo il concetto
Quando dico che sono stressata, mi riferisco al distress ovviamente, quella cosa che succede quando:
- mi dimentico le cose
- non mi controllo emotivamente
- non riesco a concentrarmi
- dormo male
- mangio come un bue (non è vero che gli stressati perdono appetito!)
Ecco, quando succedono ‘ste cose non mi rimane che ammettere a me stessa che sono esausta.
Parliamone
Ho studiato e so benissimo che per recuperare le cose devo:
- “slegarmi dai condizionamenti e dalle pressioni sociali esterne” – che se fosse facile non sarei nemmeno stressata
- “riconquistare un saldo controllo del mio futuro” – dando per scontato che abbia pieno possesso del mio presente: alzi la mano che ce l’ha
- accettare le critiche (e soprattutto le autocritiche) in maniera costruttiva – ok su questo ci sto lavorando da anni e vedo i risultati
- ritarare il bilanciamento costi/benefici – sono in passivo ma tengo tutto sotto controllo
- organizzarmi meglio – sono diventata la regina del secondo
Soluzioni
Onestamente, ad oggi le sole cose che mi fanno stare meglio e che mi aiutano a rimotivarmi sono:
- recuperare la leggerezza (ossia non prendermi sul serio quando faccio le cose seriamente)
- spostare il mio pensiero altrove per recuperare la distanza e guardare le cose da una prospettiva diversa
Da soli si riesce a fare poco. Spesso in questa fase abbiamo bisogno di un confronto, di qualcuno che ci costringa a guardare oltre o diversamente, che sdrammatizzi le paure e ci aiuti a riconcentrarci sull’essenziale. A casa mia si chiamano Amici.
Si, ma sul lavoro?
Se dobbiamo riportare tutto in un contesto aziendale, basta tornare al confronto.
Anche senza una relazione emotiva alla base, i colleghi sono solidali al nostro malessere e, se solo riusciamo ad ammettere a noi stessi ed a loro che siamo in difficoltà, basta molto poco per recuperare situazioni difficili.
Il tutto parte da noi, però. Senza “allarme” non possiamo pretendere che altri ci vengano in aiuto. E il maggior conoscitore di noi stessi siamo noi: quindi ascoltiamoci!
Ricordate mio nonno Angelo: “Te salta le bartuele co te va fora co i copi” (traduzione triestino-italiano: “Rischi di sbottare oltremodo quando perdi il controllo”)