Stai facendo crescere il tuo vivaio?
No, non voglio parlare di calcio, ma lo sport è sempre ottimo come metafora. Ogni organizzazione ha giovani da far crescere, il proprio vivaio, appunto. Generazioni a confronto: i senior con 20 anni o più alle spalle e chi entra oggi, giovane e senza esperienza.
E’ una realtà che tocco con mano nelle aziende dove mi capita di fare formazione a personale tecnico. Parliamo di lavori su commessa, impianti complessi con la qualità del “Made in Italy” con tecnici che vanno spesso in trasferta.
Trasmettere competenze… ma non solo!
Come valorizzare il patrimonio tecnico di queste aziende? Lo si può fare attraverso percorsi di crescita strutturati: l’affiancamento (“training on the job”) e la formazione in aula. Ma prima vanno preparati gli insegnanti!
Stando a fianco di una persona molto competente si impara automaticamente?
No, l’apprendimento non è sempre automatico. Come sappiamo insegnare è una competenza che va sviluppata: richiede soprattutto la conoscenza dei meccanismi dell’apprendimento da affiancare a capacità relazionali e comunicative.
I percorsi che progettiamo per la formazione formatori durano alcune giornate e permettono di lavorare sul ruolo di formatore interno e sulle competenze connesse.
Perchè darsi tanto da fare per insegnare ai “giovani”?
Data la complessità del lavoro, un tecnico non formato può commettere errori, rallentare il processo, creare insomma problemi al cliente. Ma non solo: un giovane di “alto potenziale” ben preparato tende ad essere più fedele all’azienda, è più facile trattenerlo.
Infine, molti tecnici senior si sentono appagati nel nuovo ruolo di “allenatore”, è uno stimolo in più, una gratificazione, un riconoscimento.
3 spunti per migliorare l’affiancamento
Quelli di noi con qualche anno di esperienza sono stati spesso chiamati ad affiancare un nuovo collega, vediamo quindi alcune riflessioni a riguardo:
- abbiamo stili di apprendimento differenti, è un fatto. Siamo noi, come formatori, a doverci adeguare alle preferenze dell’altro: un buon punto di partenza per approfondire è il “Ciclo di Kolb”. Quindi no, non puoi formare tutti nello stesso modo!
- “Il cacciavite va girato in questo modo!”. Perchè? Gli adulti in apprendimento vogliono conoscere la ragione di una certa azione: come questa si collega ad altre attività, quali sono le connessioni. E’ un principio fondamentale dell’andragogia.
- Osservare e domandare più che parlare: grazie all’uso della domanda favoriamo il ragionamento del nostro allievo. No, non vale la domanda: “Ma come cavolo hai fatto a sbagliare questa cosa?!?”. Cercate quindi di fare domande di processo, come ad esempio “Come sei arrivato a questa soluzione?” oppure “Quali alternative abbiamo per risolvere questa situazione?”.
Chiudo con uno dei miei aforismi preferiti in tema formazione:
“E’ ciò che pensiamo già di sapere che ci impedisce di imparare cose nuove” Claude Bernard (fisiologo francese)
Paolo Vallicelli, Trainer & Business Coach, ha l’obiettivo di rendere le organizzazioni sempre più “client oriented” sostenendo le persone a trovare soluzioni efficaci e sostenibili.