Sviluppo del pensiero critico contro il pregiudizio nell’era del 4.0
Il pensiero critico è un tipo di pensiero caratterizzato dai processi mentali di DISCERNIMENTO, ANALISI, e VALUTAZIONE. Comprende processi di riflessione su argomenti concreti o non concreti con l’intento di formare un giudizio solido che riconcilia l’evidenza empirica con il senso comune. Il pensiero critico trae informazioni DALL’OSSERVAZIONE, L’ESPERIENZA, IL RAGIONAMENTO O LA COMUNICAZIONE.
VALORI DEL PENSIERO CRITICOd
Il pensiero critico si fonda sul tentativo di andare al di là della parzialità del singolo soggetto.
I suoi valori fondamentali sono
- CHIAREZZA
- ACCURATEZZA
- PRECISIONE
- EVIDENZA
GLI STEREOTIPI
- DISTORCONO la percezione degli altri
- Le persone in genere danno preferenza a informazioni che CONFERMANO le loro aspettative stereotipiche rispetto a quelle che le disconfermano.
- Le INFORMAZIONI AMBIGUE tendono ad essere assimilate allo schema
- Gli stereotipi vengono creati da una PROFEZIA CHE SI AUTO AVVERA
LA PROFEZIA CHE SI AUTOAVVERA
GLI STEREOTIPI CI SPINGONO AD AGIRE IN MODO DA PRODURRE COMPORTAMENTI IN GRADO DI CONFERMARE LE NOSTRE ASPETTATIVE
ALCUNE CONSEGUENZE DEGLI STEREOTIPI
- Steele e Aronson (1995) hanno sperimentalmente dimostrato che essere costretti a confrontarsi con lo stereotipo porta i membri di un gruppo svantaggiato a PEGGIORARE LE PROPRIE PRESTAZIONI ad un compito per il quale sono ritenuti “meno adatti”.
- Quando c’è l’attivazione dello stereotipo nella mente della persona che è vittima, assistiamo ad una sorta di PREOCCUPAZIONE DI CONFERMARE LE ASPETTATIVE, seguita da un calo di prestazione
- Ricerca transculturale basata sul Stereotype Content Model (Fiske et al., 2002), condotta in 7 paesi europei e 3 paesi orientali (Cuddy et al., 2004):
GLI STEREOTIPI CULTURALI DERIVANO DA DUE FATTORI:
- il bisogno fondamentale di decidere SE GLI ALTRI SARANNO AMICHEVOLI O OSTILI (caldi o no) e CAPACI O INCAPACI (competenti o no);
- la presenza di COMPETIZIONE intergruppi e DIFFERENZE DI STATUS tra i gruppi.
STEREOTIPI E INTERAZIONI TRA GRUPPI
- GLI STEREOTIPI NEGATIVI inducono aspettative negative e portano a temere che l’interazione con i membri dell’outgroup possa produrre conseguenze negative.
- LE MINACCIE REALISTICHE appaiono quando si teme che l’altro gruppo metta in pericolo l’esistenza stessa dell’ingroup, o il suo potere politico ed economico o, ancora, il benessere fisico o materiale.
- LE MINACCE SIMBOLICHE riguardano differenze di ordine morale, di valori, di tradizioni, di credenze.
- L’ANSIA INTERGRUPPI è il senso di minaccia che le persone provano durante l’interazione sociale e la comunicazione con membri dell’outgroup.
IL PREGIUDIZIO
… un sentimento di antipatia fondato su una generalizzazione falsa e inflessibile … Può essere diretto verso un gruppo nel suo complesso o verso un individuo in quanto membro del gruppo. (Allport 1954)
INEVITABILITÀ DEL PREGIUDIZIO
Stereotipi e pregiudizi SI ATTIVANO IN MODO AUTOMATICO, anche se le convinzioni personali possono essere più o meno coerenti. Il comportamento di tipo non pregiudiziale è molto più complesso perché richiede uno SFORZO COSCIENTE E VOLONTARIO per inibire intenzionalmente gli stereotipi.
TIPOLOGIE DI PREGIUDIZIO
LATENTE (Pettigrew e Meertens, 1995)
Forma di pregiudizio che si esprime secondo modalità distaccate e non eclatanti. Caratterizza, spesso, individui liberali, consentendo loro di non apparire razzisti all’opinione pubblica. Al rifiuto di mostrare sentimenti positivi nei confronti dell’outgroup si accompagnano la difesa dei valori tradizionali e l’esagerazione delle differenze tra culture.
SIMBOLICO (Sears, 1988)
Atteggiamento pregiudiziale negativo nei confronti dei gruppi esterni che si afferma parallelamente all’esaltazione dei simboli del gruppo interno.
MODERNO (McConahay, 1986; Sears, 1988)
Atteggiamento di individui che, pur dichiarandosi non razzisti, affermano che le istituzioni stiano concedendo troppi privilegi alle persone di colore, povere, diverse. Come conseguenza della coesistenza di sentimenti positivi e negativi, quindi, i razzisti moderni sarebbero in preda ad un’ambivalenza che si tradurrebbe in un rispetto solo formale della parità tra i diritti.
AVERSIVO (Gaertner e Dovidio, 1986)
Pregiudizio negativo che caratterizza individui il cui impianto valoriale è improntato all’egualitarismo. Esso non implica manifestazioni di odio ed ostilità nei confronti dell’outgroup, ma, piuttosto, disagio ed inquietudine.
USARE LA SOSPENSIONE DEL GIUDIZIO
ἐποχή , dal greco (l’accademia media platonica III secolo a.C. al I secolo a.C) = sospensione il proprio assenso non ai fenomeni – di per sé innegabili, ma al fatto che alle percezioni sensibili o a delle formulazioni arbitrarie di pensiero corrispondesse la verità ideale.
Nella filosofia moderna viene ripreso da
CARTESIO →in ordine alla costituzione di una conoscenza certa e salda, è necessario dubitare di qualunque cosa (ovvero, non bisogna dare niente per scontato). Solo eliminando i preconcetti e i pregiudizi è possibile conoscere la verità.
HUSSERL→La fenomenologia deve mettere “tra parentesi”, senza negarla, la realtà supposta dalle scienze naturali e dal senso comune.
Ciò che non è possibile escludere mediante l’epoché è la coscienza in quanto è essa stessa ad attuare l’epoché con il mondo e, pertanto, non può attuarlo su di sé.
USARE LA SOSPENSIONE DEL GIUDIZIO
Si tratta di un PROCESSO COGNITIVO, nonché uno stato della mente, particolarmente implicato nella formazione di giudizi etici e morali. Laddove il pregiudizio conduce a trarre conclusioni o a formulare giudizi in assenza di un numero sufficiente di informazioni, la sospensione del giudizio IMPONE DI ASTENERSI da simili atti fino al raggiungimento della necessaria quantità di informazione.
La sospensione del giudizio è un PRINCIPIO METODOLOGICO BASILARE. Una buona parte del metodo scientifico tende a incoraggiare la sospensione del giudizio in merito a un’ipotesi prima che la stessa sia stata opportunamente formulata, testata e verificata. Nei contesti sociopolitici la sospensione del giudizio è una pietra miliare dello sviluppo civile delle società, basata sulla convinzione che NESSUN PUNTO DI VISTA PARZIALE PUÒ ESSERE IMMEDIATAMENTE ELEVATO A UNIVERSALE. Rimedio al fanatismo, permette di risolvere, e più spesso di evitare, i conflitti dovuti all’incomprensione reciproca.